8 ottobre 2014

Le straordinarie proprietà di cannella e chiodi di garofano

Tratto da Nutrition Science
a cura di Jerry Brainum

La protezione contro diabete e malattia cardiaca potrebbe essere più vicina di quanto pensiate, basta che allunghiate la mano verso la vostra credenza! Due nuovi studi indicano infatti che cannella e chiodi di garofano stimolano la funzione insulinica, abbassando al contempo il colesterolo. Le relazioni sono state presentate all’Experimental Biology meeting di San Francisco.


Uno dei due studi ha rinforzato i dati delle ricerche precedenti che indicavano come appena un quarto di cucchiaino da tè di estratto di cannella, preso due volte al giorno, possa stimolare attività insulinosimile, abbassando allo stesso tempo i valori di trigliceridi, colesterolo e glucosio dal 10% al 30%. In questa nuova ricerca si è trovato che la medesima quantità di cannella può anche alleviare patologie infiammatorie quali l’artrite.

Il secondo studio ha rivelato, invece, che pochi grammi di chiodi di garofano al giorno producono un effetto terapeutico simile. I ricercatori hanno argomentato che tanto i pazienti prediabetici quanto quelli diabetici potrebbero beneficiare di entrambe queste spezie.

“Se si riesce a potenziare la funzione insulinica, il colesterolo scende, i trigliceridi scendono, il glucosio scende e tutto questo va ad alleviare il diabete di tipo 2”, spiega Richard A. Anderson, chimico ricercatore del laboratorio di ricerche su funzioni e fabbisogni degli elementi nutritivi allo U.S. Department of Agriculture di Beltsville, nel Maryland.

In laboratorio, Anderson e il suo team hanno studiato gli effetti dell’assunzione di 1-6 g di estratto di cannella al giorno. Un grammo è l’equivalente di circa mezzo cucchiaino da tè. Quello che hanno scoperto è che la cannella innalza i valori di tre importanti proteine cruciali per la promozione di normali processi di segnalazione insulinica, di una sana risposta immunitaria e di un efficace trasporto del glucosio nel corpo. Sono attualmente in corso test sull’uomo per comprendere più a fondo gli effetti della cannella.

Lo studio sui chiodi di garofano ha coinvolto 36 uomini e donne diagnosticati come affetti da diabete di tipo 2. I pazienti erano divisi in quattro gruppi, tre dei quali assumevano rispettivamente uno, due o tre grammi di chiodi di garofano in capsule per 30 giorni, mentre il quarto gruppo non assumeva alcuna spezia. Al termine dello studio, indipendentemente dalle quantità assunte, tutti coloro che avevano ingerito chiodi di garofano mostravano un calo nei valori di glucosio, trigliceridi e colesterolo LDL. I livelli ematici di colesterolo HDL (quello “buono”) non subivano modifiche a seguito dell’assunzione di chiodi di garofano.

I soggetti che non avevano ingerito la spezia non registravano alcun cambiamento. “Coloro che potrebbero beneficiarne maggiormente sono i soggetti con problemi di zuccheri ematici”, afferma Anderson. “Si tratta di ben 40 milioni di individui con sindrome metabolica che sono pre-diabetici, soggetti affetti da diabete di tipo 2, nonché i pazienti gravemente diabetici e quelli gravemente obesi, anche se costoro non potrebbero trarne altrettanto giovamento, visto che i danni al loro sistema insulinico sono molto, molto più gravi.”

Anderson, comunque, mette in guardia che i consumatori non dovrebbero semplicemente iniziare a cospargere i propri piatti di chiodi di garofano e cannella. Fa notare, per esempio, che la cannella in polvere è resa inefficace dal contatto con la saliva e la sua scarsa solubilità in acqua può tradursi in un indesiderato accumulo della spezia all’interno dell’organismo. “Ma sono convinto che ci siano delle cose che la gente può fare”, aggiunge.


“Noi consigliamo di aggiungere la cannella al caffè prima di macinarlo, dato che questo elimina, in sostanza, i componenti tossici della cannella. Oppure potete usare delle barrette di cannella per fare del tè in acqua calda, che ha il medesimo effetto. O potete comprare le capsule di cannella con l’estratto idro-solubile per l’equivalente di 1/4-1/2 cucchiaino da tè due volte al giorno".

Cathy Nonas, direttrice del programma contro obesità e diabete al North General Hospital di New York City, ha espresso delle riserve nel suo entusiasmo per questi studi alimentari. Ha sottolineato come si renda necessario condurre studi a più larga scala al fine di identificare il modo migliore di utilizzare le spezie, nonché qualunque possibile effetto collaterale a lungo termine. “Queste scoperte sono straordinarie”, fa notare, “ma non eliminano importanti questioni concernenti alimentazione e stile di vita, come l’esigenza di attuare tutte quelle cose così difficili come fare le giuste scelte alimentari e svolgere attività fisica. Perciò, questo da solo non è la soluzione ed è importante che la gente lo capisca. Sfortunatamente, non possiamo semplicemente andare fuori e trovare pasticcini o gelati alla cannella.”


Articolo pubblicato su OLYMPIAN'S NEWS n° 96, pag 23 da Sandro Ciccarelli Editore Srl. Tutti i diritti riservati. Powered by Olympian’s News - Clicca qui per abbonarti!
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