22 settembre 2012

La vitamina C può essere anticatabolica?

di Jerry Brainum

Mentre vari nutrienti, come la glutammina ed altri aminoacidi, sono spesso pubblicizzati per i loro effetti anticatabolici nei muscoli, altri nutrienti, che potrebbero offrire effetti simili, vengono spesso trascurati. Un esempio tipico è la vitamina C, ovvero l'acido ascorbico. Le potenziali proprietà anticataboliche della vitamina C sono state evidenziate da uno studio presentato da un gruppo di ricercatori dell’Università Statale dell’Arizona, USA.

Lo studio esaminò gli effetti della vitamina C sull’utilizzo delle fonti energetiche durante una prova di cammino di 60 minuti sul tapis roulant, a bassa intensità (50% del Vo2max). I soggetti della ricerca erano 8 persone con apporto adeguato di vitamina C o 8 persone con carenza di vitamina C. Nessuno dei due gruppi era a conoscenza del loro stato di vitamina C e, naturalmente, si trattava di individui altrimenti in perfetta salute. Nel gruppo con carenza di vitamina C, l’ossidazione delle proteine nel corso dell’allenamento era due volte maggiore rispetto al gruppo con apporto adeguato. Di conseguenza, i soggetti con riserve esaurite di vitamina C bruciarono una quantità maggiore di proteine durante la sessione di allenamento.

Qual era la ragione di un effetto simile? Entra quindi in gioco la parte importante che la vitamina C svolge nella sintesi della carnitina da aminoacidi quali la lisina. In questo processo è necessaria la presenza della vitamina C in qualità di coenzima e, in mancanza di un adeguato rifornimento di vitamina C, la sintesi della carnitina ne risulta inibita. La stessa carnitina opera aiutando a trasportare i grassi a catena lunga in quelle parti delle cellule conosciute come mitocondri, dove i lipidi vengono bruciati, ovvero ossidati, tramite un processo denominato beta-ossidazione.

Permettendo l’ossidazione dei lipidi, la carnitina svolge quindi un’azione di risparmio nei confronti delle proteine, più specificatamente degli aminoacidi a catena ramificata (BCAA) che verrebbero altrimenti impiegati. Agendo in questo modo, la carnitina promuove la ritenzione di azoto, un effetto di natura anticatabolica. Tuttavia, in mancanza di un apporto adeguato di vitamina C, la sintesi della carnitina non ha luogo, ragione questa del fatto che i soggetti carenti di vitamina C avevano bruciato una quantità maggiore di proteine anche durante un allenamento a bassa intensità.

Articolo tratto da “Applied Metabolics Volume 2“, pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore. Tutti i diritti riservati.

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