25 dicembre 2011

Cosa contengono le barrette proteiche?

di Rehan Jalali e Stephen Adelè

Gran parte delle barrette proteiche contiene una quantità considerevole di proteine. Alcune barrette presentano solo una fonte proteica, come le proteine isolate del siero. Personalmente vi consiglio di scegliere una miscela proteica così da utilizzare tutti i benefici funzionali di proteine diverse e sostenere la massa muscolare magra. Scegliete quindi barrette proteiche che contengano una miscela di proteine isolate del siero, della caseina o del latte ed albumina dell’uovo.

Le proteine idrolizzate sono un’altra fonte di proteine che spesso viene inserita nelle barrette perché particolarmente economica. Le proteine idrolizzate sono sottoposte a calore (e predigerite) facendo si che gran parte delle microfrazioni vada distrutta, quindi sono di qualità inferiore.

Un altro ingrediente di qualità scadente presente nelle barrette proteiche sono le proteine del collagene idrolizzate, dette anche gelatina. Sono proteine incomplete e molto economiche. Se sono presenti in una barretta nutrizionale, avrei delle remore a mangiarla, specialmente se compaiono fra le fonti proteiche principali. Il collagene idrolizzato offre dei benefici in termini di salute delle articolazioni e della pelle, però non ne da molti per la costruzione di muscolo di qualità. Questa fonte “pseudo-proteica” economica permette ai produttori di aumentare il contenuto proteico delle barrette senza aumentarne troppo il costo.

Chiedete ai produttori di barrette alimentari di farvi avere le analisi delle proteine nelle barrette (e di tutta la barretta), questo dovrebbe chiarirvi le idee sulla qualità e la quantità delle proteine che state assumendo.

Nel processo di produzione di una barretta da parte di produttore di qualità, gli ingredienti principali (comprese le proteine) sono prima di tutto miscelati (manualmente o meccanicamente) nell’acqua, poi la miscela è distesa uniformemente su un tavolo e fatta passare attraverso una macchina di “raffreddamento”. Quindi è tolta dalla macchina raffreddatrice ed è ricoperta con cioccolato. A questo punto, la miscela è pronta per essere tagliata in barrette e confezionata (si tratta, ovviamente, di una semplificazione del procedimento). Questo procedimento conserva le microfrazioni, la cottura no!

Le barrette proteiche contengono anche carboidrati. Di solito, specialmente nella barrette “povere di carboidrati”, le fonti principali sono zuccheri alcol come il glicerolo (glicerina) e il maltitolo. Le barrette con molto glicerolo e maltitolo possono causare problemi di stomaco ad alcune persone, quindi accertatevi di bere molta acqua!

Lo sciroppo di mais, lo sciroppo di mais ricco di fruttosio (destrosio), lo sciroppo di riso, il miele (zucchero invertito), lo zucchero turbinado, il saccarosio (glucosio più fruttosio), il riso soffiato e il fruttosio sono tutte fonti di carboidrati che possono essere utilizzati nelle barrette. Il fruttosio è lo zucchero della frutta ed è aggiunto alle barrette sia come fonte di carboidrati che per addolcire il prodotto (è molto dolce). È metabolizzato soprattutto nel fegato e perciò ha un indice glicemico più basso. Assumere grandi quantità di fruttosio tuttavia può rallentare il ritmo metabolico e causare accumulo di grasso, perché il fegato potendo metabolizzare solo una certa quantità di fruttosio, converte quello in eccesso in trigliceridi.

Le barrette di più recente produzione presentano fra i loro ingredienti carboidrati complessi come l’avena perlata e anche il riso integrale. Uno zucchero alcol presente in alcune barrette di qualità è l’eritritolo. Questo nutriente non causa una risposta glicemica o insulinica significativa, come osservata con altri zuccheri alcol, e serve anche ad addolcire la barretta.

Le barrette proteiche contengono anche grassi, compresi gli oli parzialmente idrogenati, gli oli vegetali frazionati, l’olio di germe di palma e il burro di arachidi. Alcune barrette hanno acidi grassi essenziali aggiunti (EFA), però è molto difficile conservare la qualità degli EFA a causa della loro sensibilità alla luce, al calore e all’ossigeno. Gran parte dei grassi (specialmente i grassi saturi) presenti nelle barrette si trova nella copertura al cioccolato. I grassi saturi sono stati correlati a molto problemi di salute, comprese le malattie cardiovascolari.

Gli oli parzialmente idrogenati producono acidi transgrassi (più altri grassi modificati) durante il processo di idrogenazione. Sono molto deleteri per la salute in quanto aumentano il colesterolo e interferiscono con il sistema di disintossicazione del fegato. Gli oli idrogenati allungano la conservazione dei prodotti, che di solito per una barretta proteica è pari a 9-12 mesi. Gli oli frazionati sembrano essere migliori. Il frazionamento è la separazione di un olio in due o più trigliceridi in base alle loro proprietà chimiche, questo permette di trasformare oli deboli in oli migliori.

Spesso le barrette senza copertura contengono meno grassi saturi. Alcune delle barrette migliori sul mercato sono arricchite con nutrienti anti-grasso come l’acido linoleico coniugato (CLA), i trigliceridi a catena media (MCT) e l’estratto di olio di sesamo. Scegliete le barrette proteiche che contengono grammi di queste sostanze.


Le barrette proteiche contengono una miscela di vitamine e minerali a sostegno della salute complessiva e di molti processi chimici nel corpo. Solitamente le vitamine e i minerali sono elementi di contorno aggiunti alle barrette, ma se seguite una dieta povera possono essere d’aiuto.

Come sostitutivi di pasto o per aumentare le proteine fra i pasti, assumete al massimo 1 o 2 barrette al giorno. Bevete almeno 350-500 ml d’acqua insieme a ogni barretta. Se avete problemi di stomaco, mangiare le barrette molto lentamente e bere molta acqua può aiutarvi. Le barrette energetiche vanno mangiate esclusivamente un’ora prima dell’attività fisica accompagnate da mezzo litro d'acqua. Non mangiate mai le barrette proteiche ed energetiche durante l’attività fisica perché possono sottrarre acqua ai tessuti muscolari.


Articolo tratto da “Guida per i consumatori di integratori per lo sport” di Rehan Jalali e Stephen Adelè“. Pubblicato in Italia da Sandro Ciccarelli Editore – All Rights Reserved

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